mercoledì 3 febbraio 2010

Su e giù per le scale di Pino Roveredo

“Su e giù per le scale…Scale che accendono la luce e spalancano le porte della vita.
Scale fatte di minuscoli gradini per chi deve imparare l’uso del passo, conoscere l’inciampo, comprendere la caduta…” Sono le storie raccontate da Pino Roveredo, nel libro pubblicato a cura del Comune per far conoscere l’attività svolta dai servizi sociali. Storie vere, con personaggi veri, che lo scrittore va a cercare per parlare del loro vissuto, per ascoltare, per capire, per trasmettere quel patrimonio di esistenze vissute nella sofferenza. Esperienze di persone che nonostante le mancanze, la povertà, il disagio, le malattie, hanno trovato la forza per lottare e la volontà di vivere, con l’aiuto di tante persone che sono state loro accanto e dei servizi sociali. Piccole storie che rammentano all’autore le fatiche provate nel corso della sua vita, ma anche la voglia di ‘risalire’, di uscire dalla solitudine, dal buio di un tunnel senza ritorno, per vedere la luce, per ritrovare la gioia e la felicità provati un tempo, o forse mai provati. La forza dei ricordi e la certezza che non si è stati abbandonati da tutti ma che ci sono delle persone che ti danno una mano, in modo concreto, accompagna la signora Eva, nel toccante racconto “La casa di Eva”. La grande umanità trovata visitando la Residenza Campanelle, dove regnano ordine e pulizia, ma dove si trova anche tanto calore tra ‘chi aiuta’ e tra gli ospiti che portano il loro fardello di dolore con il sorriso sulle labbra e con tanta disponibilità a dare e a ricevere affetto!.Ma anche la solitudine della cordiale signora Valeria, entusiasta di poter parlare della sua giovinezza, dei bei momenti passati ma sempre vivi nella sua mente e il desiderio di avere gente a casa per pranzo per poter offrire ‘una porzion de gnocchi col sugo’, come una volta in Locanda! Basta poco per far felici queste persone, per riscaldare i cuori, per regalare nuove speranze a chi è restato solo o sola e vuole farsi ascoltare e chiede un po’ di compagnia. A volte basta una telefonata. Un filo a cui aggrapparsi per non cedere alla disperazione, anche se non sai chi è quella voce di donna al telefono che grida la sua rabbia, che lasci sfogare in dieci minuti di conversazione, perché non prevalga la solitudine…E ancora altre storie: “La donna della panchina”, “Thula, Thula…”, il racconto di una ragazza madre, “Umberto”, che deve fare i conti con la terribile malattia che lo ha cambiato per sempre, ma che non gli ha impedito di combattere e di aggrapparsi con ogni mezzo alla vita. “Il sorriso della signora Lucia”, ultracentenaria, che racconta di diverse generazioni, di fatiche, di astinenze terribili nel corso della guerra, il sapersi accontentare, una forza straordinaria e un sorriso che illumina.
Sedici racconti da leggere tutti d’un fiato, che ti regalano emozioni, che fanno sperare in un’umanità non ancora perduta di questi tempi, che ti fanno apprezzare di più la vita. Un libro che dà speranza e ti fa capire che, nonostante la loro fragilità, grazie alla disponibilità di molte persone, non si è mai soli.

Rofix

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